Teatro greco di Metaponto

Metaponto
Il teatro antico:
Il teatro, che si trovava nella parte nord-occidentale dell’agorà non lontano dal santuario di Apollo, aveva un koilon, di forma semicircolare, costruito su un declivio artificiale, ovvero un terrapieno composto prevalentemente da sabbia marina sulla quale era stato disposto uno strato di argilla compatta che serviva da supporto per i sedili. Tale terrapieno, che si sviluppava per un elevato di 5,5 m, era delimitato esternamente da una struttura architettonica di sostegno in tufo calcareo bianco. L'interno della cavea era scandito da sette klimakes in cinque kerkides, fra le quali, quella centrale si presentava molto irregolare rispetto all'asse dell'orchestra. L'esterno della cavea seguiva una forma poligonale regolare in dieci lati ed era caratterizzato da un'architettura ornamentale con lesene e semicolonne doriche con trabeazione, alle spalle della quale, nell'intercapedine fra l'analemma e il muro, si trovavano le rampe di scale che portavano alla summa cavea.
Cinta dal koilon e preceduta dalla proedria, l'orchestra, anch'essa semicircolare, con un diametro di 17,60 metri, era posizionata in modo leggermente decentrato e tendente a sud rispetto al resto della cavea. Di fronte all'orchestra doveva esserci la scena in pietra, della quale rimane solo il tracciato delle trincee di fondazione, che sollevavano il logeion, depredato dei blocchi: si riconoscono però quelle che dovevano essere le basi per la struttura lignea che ne costituiva la fronte, articolata in tredici interassi. L'edificio subì vari rifacimenti dovuti ai crolli che presto interessarono la muratura esterna e resero necessarie delle integrazioni in pietra scadente. In una fase ancora più tarda della storia del monumento vennero chiusi gli accessi esterni alle scalinate: probabilmente l'edificio smise di avere la funzione di teatro e divenne una fortezza, vista la sua vicinanza alle mura della città e il ritrovamento di numerose palle litiche.
Già nel 1971 Adamesteanu, che per primo si era trovato a condurre scavi scientifici nel teatro, si era reso conto della presenza di un altro monumento a gradini, quasi sotto il teatro, e di conseguenza ipotizzava che nello stesso luogo si fossero succeduti due edifici teatrali. I successivi scavi hanno poi permesso di comprendere meglio la tipologia e la funzione delle strutture che devono aver preceduto la costruzione del teatro, ovvero un ekklesiasterion e, ancora prima, delle ikria. La prima struttura dell'ekklesiasterion è databile alla metà del VI sec. a.C., ma venne poi ammodernata durante i primi decenni del V sec. a.C.: esso doveva essere un edificio a pianta circolare costruito su un terrapieno artificiale, secondo le stesse modalità utilizzate per il successivo impianto teatrale. L'inclinazione del koilon, tuttavia, era minore e le gradinate racchiudevano un'orchestra di forma rettangolare, cui si accedeva dall'esterno mediante due dromoi. La funzione di questo edificio, che verso gli inizi del IV sec. a.C. dovette subire una fase di rimaneggiamenti e poi di abbandono, non è del tutto chiara. Potendo la struttura ospitare, tuttavia, fino ad ottomila persone, è difficile che la sua funzione effettiva si fosse limitata solo ad accogliere il consiglio dei magistrati o l'ekklesia: sembra, dunque, ragionevole postulare che un tale impianto venisse utilizzato anche per ospitare altri eventi di vario tipo, come agoni musicali o ginnici.
Se, quindi, l'edificio veniva utilizzato per ospitare eventi di tipo performativo anche nella sua seconda fase, ovvero quella di ekklesiasterion, si potrebbe vedere in questa sua funzione il punto comune sia con la sua successiva conversione in teatro che con la sua prima fase arcaica, ovvero presumibilmente quella di ikria. Il ritrovamento di tracce di bruciato di legno, distribuite irregolarmente ma compatte, datate al VII sec. a.C., infatti, ha fatto pensare che, prima dell'ekklesiasterion, vi fosse stata nello stesso luogo una costruzione di banchi discendente da Est a Ovest, ovvero delle ikria, sostanzialmente tribune teatrali che costituivano l'antenato arcaico della cavea di un teatro greco. Se questo fosse vero, si tratterebbe della prima testimonianza materiale dell'esistenza delle ikria e questo confermerebbe anche un utilizzo dell'edificio per lo stesso scopo dall'età arcaica a quella ellenistica senza soluzione di continuità.
L'utilizzo moderno:
Benché si trovi all'interno della stessa regione, il teatro greco di Metaponto ha avuto una storia diversa rispetto a quello di Grumento Nova. Le prime rappresentazioni all'interno del sito, delle quali però non rimane traccia accessibile, si sono tenute all'inizio degli anni '80, una volta completati gli scavi per la messa in luce del monumento. Si è trattato tuttavia di eventi con cadenza occasionale e privi di progettualità sul lungo termine.
Solo all'inizio degli anni 2000, con la nascita della Pro Loco di Metaponto, si registra anche l'organizzazione della prima rassegna sistematica di spettacoli al teatro greco.
Bibliografia e sitografia:
- Adamesteanu, D., Problemi topografici ed urbanistici metapontini, in Metaponto. Atti del tredicesimo Convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto, 14-19 ottobre 1973, Napoli 1974.
- De Juliis, E., Metaponto, Bari 2001.
- Mertens, D., Eine Neuer Plan des Stadtzentrums, Jahrbuch des Deutschen Archäologischen Instituts, 1985, pp. 664-668.
- Mertens, D., De Siena, A., Metaponto: il teatro-ekklesiasterion, Bollettino d’arte 16, 1982, pp. 1-57.
- Todisco, L., Teatro e 'theatra' nelle immagini e nell'edilizia monumentale della Magna Grecia, in L. Todisco, Scritti di archeologia classica: architettura, scultura, ceramica figurata in Grecia, Italia meridionale e Sicilia, Bari 2011.