Teatro greco-romano di Marina di Gioiosa Ionica

Teatro greco-romano
Marina di Gioiosa Ionica
Il teatro antico:

Il teatro di Marina di Gioiosa Ionica venne costruito su un aggestus di sabbia e terra, che rendeva il muro perimetrale della cavea un vero e proprio analemma, per via della mancanza di un pendio naturale. Tale muro, di forma anulare, era in opus caementicium e svolgeva una funzione di supporto per il contenimento del terrapieno.

La cavea, di forma semicircolare e forse lignea nella parte superiore, era divisa radialmente in cinque cunei da quattro scalette e constava di venti ordini con sedili in opus incertum. Già Ferri ipotizzava due fasi di costruzione del teatro: secondo l'archeologo, infatti, nella prima le parodoi dovevano essere aperte, mentre nella seconda, per provvedere alla loro copertura con delle volte, l'arco della cavea doveva essere stato prolungato di circa 0.5 m per lato conferendo al koilon la caratteristica conformazione “a ferro di cavallo". Resta ancora in dubbio, tuttavia, se la forma peculiare del teatro sia dovuta effettivamente ad un'aggiunta, come proponeva Ferri, oppure ad una struttura teatrale preesistente di tipo greco, poi rinnovata nel periodo romano. Un balteus separava la cavea dall'orchestra, anch'essa di forma semicircolare e con un diametro di 14.20 m, di fronte alla quale si ergeva la frontescena.

Questa, disposta su un pulpitum alto 1.20 m, doveva essere intonacata, date le tracce di intonaco dipinto ritrovate nel riempimento della scena, ed era articolata con nicchie alternate semicircolari e rettangolari, all'interno delle quali sono state ritrovate delle anfore in argilla grezza.

L'utilizzo moderno:

Le notizie sul primo riutilizzo del teatro greco-romano di Marina di Gioiosa Ionica si presentano in modo piuttosto lacunoso. Dalla fine dei primi scavi per la messa in luce del monumento, risalenti al 1925, fino al 2014, non sono reperibili online dati su spettacoli classici o altri eventi allestiti nel teatro né tramite il sito del comune, né della Pro Loco o delle Pagine social dei vari enti locali attivi sul territorio. Per quanto riguarda, invece, gli interventi destinati a migliorare la fruizione del sito, gli ultimi risalgono al triennio 2019-2021. Benché infatti il teatro risultasse all'interno della programmazione del Ministero per i beni e le attività culturali già nel 2014, l'effettivo inizio dei lavori si è verificato solo nel 2019. Lo scopo degli interventi mirava al consolidamento e alla stilatura dei giunti e ricostituzione della malta nei giunti; alla finitura della sommità delle murature; alla protezione delle zone pericolanti degli intonaci; al fissaggio e al consolidamento degli intonaci dipinti e o decorati interessati da fenomeni di distacco nella cavea e al miglioramento dell’impianto elettrico. Era inoltre prevista la realizzazione di una recinzione per proteggere le parti più sensibili del teatro, la costruzione di una pedana per facilitarne l'accessibilità e la realizzazione di pannelli descrittivi con funzione didattica.

Bibliografia e sitografia:
  • Ferri, S., Gioiosa Ionica, in Atti della reale accademia nazionale dei Lincei. Notizie degli scavi di antichità, vol. 2, 1926, pp. 332-338.
  • Frova, A., Edifici per lo spettacolo delle regioni II, III, in Aparchai: nuove ricerche e studi sulla Magna Grecia e la Sicilia antica in onore di Paolo Enrico Arias, promossi da L. Beschi et alii; e pubblicati per cura di M.L. Gualandi, L. Massei, S. Settis, Pisa 1982.
  • Golvin, J.C., L'amphithéâtre romain. Essai sur la théorisation de sa forme et de ses fonctions. I - Texte, Paris 1988.
  • Mitens, K., Teatri greci e teatri ispirati all'architettura greca in Sicilia e nell'Italia meridionale c. 350-50 a.C., Roma 1988.
  • Tosi, G., Gli edifici per spettacoli nell'Italia romana, Roma 2003.
  • https://www.ciavula.it/2019/06/marina-gioiosa-restauro-teatro-romano/.