Teatro romano di Lecce

Lecce
Il teatro antico:
La tecnica di costruzione del teatro è di tipologia mista: palcoscenico, orchestra e ima cavea risultano scavati nel banco calcareo, con un dislivello di circa 3 metri dalla quota della città antica, mentre le parti in elevato dovevano essere rette da un sistema di sostruzioni a volte e archi in opus quadratum. La cavea, della quale oggi sono conservate dodici file di gradini, aveva forma semicircolare ed era divisa in sei cunei da cinque scalaria; doveva poi svilupparsi in elevato con una media e poi summa cavea, completata da una porticus in summa gradatione. Un balteus separava l'ima cavea dall'orchestra, anch'essa semicircolare, pavimentata con lastre marmoree e accessibile tramite degli aditus laterali. Al centro dell'orchestra doveva essere collocato un altare in marmo, del quale rimane l'incasso quadrato nella pavimentazione, che verosimilmente era dedicato al culto imperiale.
Dall'orchestra si accedeva al pulpitum, tagliato nel banco di roccia, tramite due scale laterali; perpendicolarmente all'asse del pulpitum si estendeva il piano di base della scena, che presenta, ancora visibili, i solchi per le impalcature lignee del palcoscenico. La frontescena constava di tre porte e non era articolata in nicchie, come di norma avveniva nei teatri romani, ma si presentava rettilinea. Il ritrovamento di un numero cospicuo di statue marmoree induce a pensare che la pulpiti frons fosse particolarmente ricca: si ipotizza, infatti, che fosse organizzata in tre ordini fino a raggiungere un'altezza di circa 20 metri. Il palcoscenico doveva, poi, essere coperto da un tetto a tegole fittili, del quale dovevano fare parte le lastre di terracotta con decorazione a rilievo a ghirlande e globetti rinvenute nel teatro, che dimostrano anche uno stato di conservazione buono al momento del crollo e dell'abbandono dell'edificio in età tardoantica.
L'utilizzo moderno:
I lavori di messa in sicurezza per la fruizione del teatro romano di Lecce risalgono al quinquennio 1998-2002, periodo nel quale la Soprintendenza Archeologica della Puglia ha effettuato l'asportazione dei crolli e vari interventi di scavo, consolidamento e ripulitura dell'edificio, che l'hanno reso fruibile per la visita e il riutilizzo. Risale infatti proprio all'anno successivo rispetto al completamento dei lavori la prima notizia di uno spettacolo antico messo in scena nel teatro.
Bibliografia e sitografia:
- D'Andria, F. (a c. di), Lecce romana e il suo teatro, Lavello 1999.
- Blasi, V., Il teatro romano di Lecce, in Dioniso, 2002, pp. 172-179.
- Frova, A., Edifici per lo spettacolo delle regioni II, III, in Aparchai: nuove ricerche e studi sulla Magna Grecia e la Sicilia antica in onore di Paolo Enrico Arias, promossi da L. Beschi et alii; e pubblicati per cura di M.L. Gualandi, L. Massei, S. Settis, Pisa 1982.
- Tosi, G., Gli edifici per spettacoli nell'Italia romana, Roma 2003.