Anfiteatro romano di Lecce

Lecce
Il teatro antico:
L'anfiteatro, collocato in prossimità del tratto orientale delle mura e dunque all'ingresso nord della città, caratterizzava la città di Lupiae rispetto alle altre località del Salento meridionale, costituendo un punto di collegamento fra lo spazio urbano e quello esterno alle mura. Le modalità di costruzione dell'anfiteatro sono analoghe a quelle utilizzate nel teatro: arena e parte inferiore della cavea sono state scavate nel banco roccioso, mentre l'alzato dell'edificio è stato costruito utilizzando i blocchi di calcare estratti in situ. Piuttosto che effettuare un lavoro di spianamento artificiale, dunque, è stato mantenuto il banco originario, armonizzando le disomogeneità di quota tramite l'utilizzo di pilastri di diverse dimensioni. I muri portanti e i pilastri sono stati realizzati in opus quadratum per garantire la stabilità della struttura, mentre per i settori interni e le volte è stato utilizzato l'opus caementicium con paramenti in opus reticulatum.
La pianta dell'anfiteatro era divisa in quattro settori, a ciascuno dei quali corrispondeva un ingresso, e doveva svilupparsi in elevato su gruppi modularmente ripetuti di tre fornici, che servivano da scale di accesso agli ambulacri, superiori e inferiori. Questo consentiva lo spostamento tra i settori della cavea tramite passaggi obliqui, senza attraversamenti rettilinei. Lo scheletro della struttura, dunque, era articolato su tre ellissi concentriche, con una serie continua di archi che collegavano i pilastri portanti e setti radiali per i passaggi nella cavea. Questa, di forma ovale e della quale oggi rimangono otto gradini, potrebbe essere stata completata in elevato con una porticus in summa cavea, alla quale fanno pensare i frammenti di capitelli in marmo pentelico e le trabeazioni di tipo pergameno. Il muro del podium, alto circa 2.5 m, era rivestito da lastre di marmo e poggiato su un basamento alto 0.4 m.
Quello che doveva essere il fregio del podium, del quale rimangono 56 fra blocchi e frammenti, appare particolarmente interessante: si tratta, infatti, di lastre in marmo greco decorate con rilievi raffiguranti scene di venationes. In generale, tuttavia, l'ornato architettonico dell'anfiteatro doveva essere di natura piuttosto sobria e non doveva prevedere, infatti, trabeazioni decorate: il progetto dell'anfiteatro, dunque, doveva essere incentrato più sulla funzionalità che sull'enfasi decorativa. Coerente con questa interpretazione risulta, poi, anche l'utilizzo di marmi provenienti da officine greche, se si considera che la Grecia offriva le cave di marmo più vicine e il materiale più facilmente trasportabile, rispetto anche alle cave di Luni.
L'utilizzo moderno:
Sulla base dei documenti reperiti presso l'archivio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Lecce, è possibile ricostruire con precisione l'iter di riutilizzo dell'anfiteatro romano per la messinscena di spettacoli. In una nota del 1966 con oggetto “Spettacoli all'Anfiteatro Romano di Lecce”, l'Ente Provinciale per il Turismo di Lecce chiedeva alla Soprintendenza che venisse fatto un sopralluogo da parte di un funzionario al fine di stabilire quali fossero i lavori necessari per la messa in sicurezza del sito, in vista dell'organizzazione di spettacoli nella settimana dal 16 al 24 luglio dello stesso anno, spettacoli che andarono effettivamente in scena nel 1966 e inaugurarono l'utilizzo moderno del sito.
Bibliografia e sitografia:
- Amici, C.M., L'anfiteatro romano, in F. D'Andria (a c. di), Lecce romana e il suo teatro, Lavello 1999.
- Amici, C.M., Iter progettuale e problemi architettonici dell'anfiteatro di Lecce, in Metodologie di Catalogazione dei Beni Archeologici, BACT, Quaderno 1.2, Lecce-Bari 1997, pp. 181-198.
- Bernardini, M., Lupiae, Lecce 1959.
- Corchia, R., Rilievi con venationes dall'anfiteatro di Lecce: problemi e proposte di lettura, in Studi di antichità 1, 1980, pp. 117-143.
- D'Andria, F., Pagliara, C., Siciliano, F., La pianta di Lecce antica, in Studi di antichità 2, 1980, pp. 103-115.
- Golvin, J.C., L'amphithéâtre romain. Essai sur la théorisation de sa forme et de ses fonctions. I - Texte, Paris 1988.
- Mastrocinque, G., Lupiae, in R. Cassano, M. Chelotti, G. Mastrocinque (a c. di), Paesaggi urbani della Puglia in età romana. Dalla società indigena alle comunità tardoantiche, Bari 2019.
- Pensabene, P., Il fenomeno del marmo nel mondo romano, in M. De Nuccio, L. Ungaro (a c. di), I marmi colorati della Roma imperiale; ideazione P. Pensabene, L. Lazzarini, Venezia 2002, pp. 3-67.